Ricerca | Gli effetti indesiderabili dello smart working sulla disuguaglianza dei redditi in Italia

Pubblicato
il 19 Luglio 2020

di Luca Bonacini, Giovanni Gallo e Sergio Scicchitano

Questo lavoro esplora il ruolo dell’attitudine allo smart working nella distribuzione del reddito da lavoro in Italia. I lavoratori con un’alta attitudine al lavoro agile hanno in media un vantaggio salariale del 10% rispetto ai lavoratori con una bassa attitudine allo smart working, che raggiunge il 17% tra i lavoratori con i redditi più alti. Si dimostra che l’attitudine al lavoro agile favorisce le fasce di reddito più alte, nonché i dipendenti di sesso maschile, i più adulti e quelli che vivono nelle province più colpite dal nuovo coronavirus. In termini di indicazioni di policy, questo lavoro rende evidente che l’eventuale diffusione del lavoro agile come modalità di lavoro ordinario, favorita dall’effetto di polarizzazione del progresso tecnico e accentuata nel corso di questa emergenza, rischia di esacerbare le già esistenti disuguaglianze di reddito in Italia. Questa dovrebbe pertanto essere affiancata da politiche di sostegno al reddito abbastanza ampie da coprire i dipendenti più vulnerabili nel breve periodo, e da politiche attive in grado di colmare potenziali lacune di competenze nel lungo periodo.

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