SW® Storie | Giuseppe

Pubblicato
il 9 Settembre 2020

Giuseppe, ingegnere Informatico calabrese, a Milano dal 2012, è un esperto di cybersecurity e lavora per una società di consulenza internazionale.

Da inizio marzo è rientrato in Calabria, tra Cosenza e Torremezzo di Falconara Albanese.

Aveva già collaborato da remoto in modalità agile con dei team virtuali su progetti di social innovation ma non aveva mai avuto l’occasione di sperimentare questo approccio nel contesto di progetti cliente.

Lo smart working non ha impattato negativamente sul lavoro. Questa esperienza gli ha permesso di ritrovare il calore della sua famiglia e l’affetto degli amici d’infanzia, riscoprendo le sue radici. Inoltre, eliminando i tempi morti degli spostamenti casa-lavoro, ha ottenuto un miglior work-life balance, potendo coltivare degli hobby e partecipare a numerosi eventi online di formazione.

Un’adozione diffusa del South Working, oltre ai benefici in termini di riduzione dell’inquinamento, permetterebbe alle aziende di avvalersi di professionisti che, per motivi personali o familiari, non sarebbero disposti a trasferirsi. Abilitando in modo efficace lo smart working, grazie a connessioni a banda larga, i professionisti del Sud potrebbero lavorare per aziende del Nord o anche estere.

Sarebbe un’opportunità per ripopolare i borghi, luoghi più a misura d’uomo, dove i “Digital Knowmads” possano lavorare in tranquillità.

Sente la mancanza del fermento culturale di Milano, mentre a Cosenza sta riscoprendo una quotidianità dal ritmo meno frenetico e il piacere delle piccole cose.